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Il Centro di Solidarietà di Pistoia (Ce.I.S.) si è costituito come Associazione nel 1981, iniziando l’attività terapeutico educativa nel campo delle tossicodipendenze, seguendo il programma “Progetto Uomo” del Ce.I.S. di Roma. Come si legge nel libro “Aiuto. Il Ce.I.S. di Pistoia, 25 anni di lotta alla droga1 - L’avventura è iniziata tanto tempo fa, in una stanzetta di San Leone, protagonista una suora circondata da un gruppo di ragazzini, [che] ha prodotto, dopo molti anni d’impegno e di fatica, di slanci e delusioni, di conquiste guadagnate e sofferte, quella splendida realtà che è oggi la comunità di recupero per tossicodipendenti di Pistoia”.

Gli anni ’80 hanno rappresentato, come noto, un periodo fecondo della lotta alla droga e il Ce.I.S. di Pistoia è stato uno dei primi a costituirsi, sicuramente uno dei primissimi (e tuttora pochi) ad avere una donna alla propria guida: Suor Geltrude Magnani.

Nei primi anni di vita, le attività si svolgevano unicamente nella sola sede disponibile, in San Leone ma per avere la possibilità di accogliere delle persone si dovrà attendere il 1984. La sede diverrà Piazza dei Servi, al numero 7 (la stanzetta di San Leone non lo permetteva), dove attualmente risiedono gli uffici dell’amministrazione, dei primi colloqui e dei progetti ambulatoriali. Di quegli anni si ricordano le tavolate nei corridoi, dove lo spazio non consentiva una sala adeguata per il refettorio ma lo spirito pionieristico e la forte volontà di ragazzi, operatori e volontari animavano le giornate e scaldavano i cuori.

Nel 19862 la diocesi offre un terreno di alcuni ettari (il vescovo di allora era Mons. Simone Scatizzi) vicino al paese di Larciano, a Cecina. Lì vi era anche un casolare che diverrà la comunità terapeutica mentre in Piazza dei Servi resterà l’accoglienza, allora semi residenziale. Inizia la strutturazione di una professionalità che acquisirà una sempre maggiore solidità, pur conservando lo spirito più genuino del volontariato. Nel gennaio del 1987 si festeggia il primo Fine Programma della storia dell’associazione, dato a 5 ragazzi. È una festa!

L’accresciuta richiesta di inserimenti, porterà nel 1990, alla progettazione di un edificio, accanto al casolare, che ospiterà la nuova comunità terapeutica. Nel frattempo, l’esigenza di accogliere persone da altre città e di supportare anche i ragazzi in disintossicazione, porterà all’apertura dei centri di Masotti e di Quarrata (rispettivamente Accoglienza residenziale prima e Centro di disintossicazione successivamente, il primo e Accoglienza, il secondo). Nel 1997 si inaugura la nuova comunità terapeutica che conoscerà soprattutto nei primi anni di vita un grande successo.

La necessità di offrire sempre nuovi servizi fa sì che negli anni ’98-’99 si organizzi un viaggio in Svizzera al fine di studiare un progetto per madri tossicodipendenti con figli. Da quel viaggio nascerà l’idea di un percorso specifico per donne – madri che porterà nel 2003 all’apertura della Casa dei Glicini (nel vecchio casolare di Larciano, poi ristrutturato).

Il Ce.I.S. oggi

Attualmente le criticità storico sociali, le sfavorevoli condizioni economiche ed una graduale disattenzione al fenomeno droga da parte della società civile, hanno prodotto adeguamenti e riorganizzazioni delle strutture. L’associazione ha però mantenuto vivo l’impegno e la vivacità critica e culturale per operare nel campo delle dipendenze. Nel frattempo il suffisso “tossico” ha lasciato il campo ad un più ampio significato del fenomeno.

Oggi il Ce.I.S. ha al suo attivo, oltre al percorso tradizionale3, dei percorsi specifici per la dipendenza da cocaina (dal 2008 Programma Perseo4) e alcol (Progetto Skipper e Progetto B.A.R.T.5) e per assuntori di (ormai ex) nuove droghe. I progetti alcol e cocaina sono stati attuati nell’ottica dell’alta integrazione socio-sanitaria con i Ser.T. della ASL 3. Resta infine come punta di diamante il progetto Casa dei Glicini per madri tossicodipendenti con figli, che nel frattempo ha cambiato sede per una più grande e più adeguata sistemazione, e che sollecita riflessioni per la strutturazione di percorsi mirati alla dipendenza affettiva e di genere 6.

Statuto del Ce.I.S.

 


Note:
1. M. Tuci (a cura di), Aiuto. Il Ce.I.S. di Pistoia, 25 anni di lotta alla droga. Pistoia, 2006

2. Non va comunque dimenticato che è grazie a don Piergiorgio Baronti che nel 1983 si apre una struttura per il reinserimento a Pistoia, per i ragazzi che facevano la comunità a Prato e a Lucca.

3. Costituito dall’accoglienza residenziale, comunità terapeutica e reinserimento sociale e dal modulo Socio – lavorativo.

4. Il Programma Perseo è svolto dal Ce.I.S in forma di collaborazione con il Servizio Pubblica Tossicodipendenze di PT, che ne è coordinatore e finanziatore (il progetto è stato inizialmente sostenuto dalla Regione Toscana e rappresenta, in tal senso, un fiore all’occhiello per la sinergia di enti ausiliari e servizio pubblico)

5. La Regione Toscana ha finanziato il Ce.I.S per l’attuazione dei progetti Skipper e B.A.R.T.

6. Nella cornice dell’alta integrazione pubblico-privato sono inseriti anche il programma semiresidenziale Diurno, il programma madre-bambino “Casa dei glicini”. Il servizio di Pronta Accoglienza e il programma di disintossicazione assistita Agorà. Tale alta integrazione comporta la presenza nell’equipe curante di medici specialisti del SerT di Pistoia

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